sabato 21 luglio 2012

IL CARRO DIVINO VISIONE O UFO? 1 PARTE

Apriamo questa trattazione con una semplice riflessione: ai tempi del profeta Ezechiele chiunque avesse un semplice " accendino " sarebbe stato deificato come possessore del fuoco a comando.

Alcuni  hanno promulgato l’ipotesi che  una parte delle schiere angeliche altro non sono che ufo. Gli ufo, in alcune delle loro rappresentazioni, somigliano in modo sorprendente agli angeli.
Questa, è la tesi di Billy Graham nel suo libroAngels. God’s Secret Agents (“Agenti segreti di Dio”, 1989).
Mentre, lo scrittore Stuart Campbell ritiene che siano i diavoli i veri extraterrestri:
Gli angeli del diavolo chiamano oggi se stessi i visitatori dallo spazio: l’apparizione degli ufo nei nostri cieli significa che il diavolo sta intensificando la sua campagna satanica contro il bene.

Lo svizzero Erich von Daniken, autore di Chariots of the Gods , sostiene che esseri alieni, provenienti da un’altra galassia, visitarono la terra circa diecimila anni fa, crearono uomini intelligenti a loro somiglianza, alterando il codice genetico delle scimmie.
Vennero adorati come Dei dal genere umano per le loro immense conoscenze tecniche, e quindi resta la tradizione dei miti.
“Ecco cosa vidi: io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente (l’elettro è una lega color oro: il profeta osserva un corpo in cielo che gode di luce propria, che emette una luce dorata). Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana (Il profeta non li definisce umani, ma simili. Li definiremmo oggi, dunque, umanoidi) e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali (Quattro facce, e non quattro teste: come le quattro facce di un casco da astronauta? Le ali vengono meglio spiegate dopo). Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d’un vitello, splendenti come lucido bronzo (La parola “piedi” fa capire che erano esseri bipedi. La pianta luccicante ricorda il bronzo sconosciuto sconosciuto dagli ebrei del tempo e la rotondità delle suole). Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, e queste ali erano unite l’una all’altra (Due “ali” unite, come le bombole dell’ossigeno). Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé (come il movimento di astronauti spinti da motori a razzo). Quanto alla loro forma delle facce, ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila (“Fattezze” è traducibile anche con “occhi”. Gli occhi d’aquila sono ovali, come quelli degli alieni descritti dalle vittime di abductions). Le loro ali erano spiegate verso l’alto (difatti le bombole sono spiegate verticalmente dietro la schiena); ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che cingevano il corpo (Due coppie di ali: la prima le bombole, la seconda cinge il corpo, come fossero endoreattori). Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro (Il vento: il fuoco che esce dai propulsori a razzo e li spinge nella direzione voluta). Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che lampeggiavano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. Gli esseri andavano e venivano come un baleno (la velocità degli spostamenti). Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio (Quattro ruote, quindi oggetti discoidali. “Topazio” è traducibile anche con “anello”) e tutt’e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un’altra ruota (struttura di un UFO?). Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt’e quattro erano pieni di occhi tutt’intorno (L’enorme dimensione dei quattro dischi e gli oblò o le luci intorno ad essi). Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad uno zaffiro, disteso sopra le loro teste (Presenza di qualcosa di molto più grande, forse un’astronave madre), e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l’una di contro all’altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento.














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